La costellazione di gennaio: Orion
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Orione (Orion) è una delle costellazioni più antiche e riconosciute, menzionata già dai Sumeri nel mito di Gilgamesh, che rappresenta il loro eroe che combatte il toro celeste, associato alla costellazione del Toro. Fu catalogata nel II secolo d.C. dall’astronomo greco-romano Tolomeo nel suo Almagesto, insieme ad altre 47 costellazioni.
Stelle costituenti
Questa costellazione è dominata da alcune delle stelle più luminose del cielo notturno, scopriamole insieme:
- Betelgeuse (Alpha Orionis): una supergigante rossa, è la seconda stella più luminosa di Orione e una delle più grandi conosciute, con un diametro circa 700 volte quello del Sole.
- Rigel (Beta Orionis): una supergigante blu, è la stella più luminosa di Orione e la settima più luminosa del cielo notturno.
- Bellatrix (Gamma Orionis): una gigante blu, è la terza stella più luminosa di Orione.
- Mintaka, Alnilam e Alnitak: queste 3 stelle formano la famosa “Cintura di Orione”, un asterismo facilmente riconoscibile.
Oggetti celesti costituenti Orione
Orione ospita alcune delle nebulose più spettacolari del cielo, scopriamo insieme quali sono:
- Nebulosa di Orione (M42): una delle nebulose più brillanti e studiate, situata sotto la cintura di Orione. Essa è formata da 2 componenti, cioè M42 e M43, ed è visibile anche a occhio nudo nelle notti limpide e senza Luna.
- Nebulosa testa di cavallo (Barnard 33): è una nebulosa oscura situata vicino ad Alnitak.
- Nebulosa fiamma (NGC 2024): essa è una nebulosa a emissione situata vicino alla Nebulosa testa di cavallo.
Dove e quando trovarla
Essa si può ammirare in tutta la sua perpetua bellezza durante l’autunno e l’inverno boreali, e durante l’estate e la primavera australi. Orione è facilmente individuabile tramite le 3 stelle della “cintura” , che, pur non luminosissime, attirano l’attenzione per la disposizione in linea pressoché perfetta; sono “i 3 re” o ” i 3 Magi”, in riferimento ai 3 saggi che, secondo il racconto evangelico, seguirono la stella cometa fino a Betlemme per adorare il Bambino Gesù. Questo soprannome si è diffuso soprattutto in culture cristiane, dove si è intrecciato con l’immaginario natalizio della tradizione popolare.
Si trovano praticamente al centro di un quadrilatero di stelle luminose, che rappresentano le spalle e le ginocchia del gigante. Questa costellazione domina il cielo boreale invernale, passando in meridiano a mezzanotte a metà dicembre. Essendo attraversata dall’equatore celeste, quando è visibile in direzione sud, per un osservatore alle latitudini italiane essa si trova circa a metà strada tra lo zenit e l’orizzonte.
Mitologia e versioni del mito di Orione
Il mito di Orione ricorda il figlio del dio del mare Poseidone, che aveva come tratti caratteristici l’irruenza amorosa e la grande abilità nella caccia. Una volta inseguì le figlie di Atlante, le Pleiadi, le quali per sfuggire alle sue attenzioni chiesero agli dei di essere tramutate in stelle e furono accontentate. Ma Orione aveva anche suscitato l’ira di Diana (la dea della caccia), vantandosi di poter cacciare qualunque animale; così lei gli mandò contro lo scorpione, che lo uccise. Gli dei, mossi dalla compassione, tramutarono il cacciatore e lo scorpione in costellazioni, ponendo Orione vicino alle Pleiadi. Codesto mito varia tra le diverse culture, ma questa versione (greca) è la più conosciuta.
Secondo un’altra versione, Orione si vantava di poter uccidere qualsiasi animale sulla Terra, il che provocò l’ira di Gea, la dea della Terra, che inviò uno scorpione per ucciderlo. Dopo la sua morte, Zeus lo pose tra le stelle insieme al suo cane da caccia, rappresentato dalla costellazione del Cane Maggiore.
Infine, bisogna dire che Orione non è solo una costellazione, ma un vero e proprio scrigno di meraviglie celesti, che continua a ispirare astronomi e appassionati di tutto il mondo.
Articolo di: Claudia Consiglio