Alpha Ursae Minoris (Polaris)
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Nome | Componente | Ultima osservazione | PA” | Sep” | Mag1 | mag2 |
STF 93 | AB | 2013 | 233 | 18,1 | 2.04 | 9.1 |
La Alpha Ursae Minoris, Stella Polare per gli amici, è una delle classiche stelle doppie sfidanti per chi si avvicina a queste osservazioni con piccoli strumenti.
Come si evince dai dati riportati, la difficoltà non è certamente nella separazione delle due componenti, ma piuttosto nella differenza di luminosità fra la principale e la secondaria, praticamente sette magnitudini. Sette magnitudini separano la luminosità di Sirio, la stella più luminosa del cielo, e quella della più debole stella percepibile a occhio nudo in un buon cielo.
La sfida è per l’occhio dell’osservatore ma anche per lo strumento, occorre un telescopio di buona qualità e che non crei aloni o baffi di luce attorno alla componente principale.
Altra sfida può essere costituita dal portare la stella nel campo del telescopio: con montature altazimutali è la cosa più facile del mondo, con le montature equatoriali la manovra può essere macchinosa e a volta – a seconda della stagione – quasi impossibile.
Insomma, questa Stella Polare, come stella doppia visuale, va guadagnata.
A sx: disegno delle componenti della Alpha Ursae Minoris eseguito con un rifrattore da 102 mm a 137x – A dx ripresa fotografica con un telescopio da 250 mm di diametro (autore Kenichi Kushida http://www.synapse.ne.jp/kussi/index.htm ).
[ed. Paolo Morini]
Bibliografia e risorse:
- Bob Argyle, Mike Swan, Andrew James, An Anthology of Double Stars, Cambridge University Press (2019)
- Bob Argyle (ed), Observing and Measuring Visual Double Stars, Springer-Verlag (2004)
- Silvano Minuto, Atlante del Cielo, Legenda (2003)