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La costellazione di dicembre: Pisces

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La costellazione di dicembre: Pisces

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Costellazione dei Pesci

La costellazione dei pesci (Pisces), è una costellazione di tipo moderno mascherata sotto il nome di “la Coda della Grande Rondine”. Rappresenta un vero tesoro di storia, mitologia e meraviglie celesti!

É stata catalogata per la prima volta dall’astronomo greco Tolomeo nel II secolo.

Stelle costituenti

Nonostante la sua grande estensione (composta da 36 stelle), questa costellazione è composta principalmente da stelle relativamente deboli.

Scopriamo insieme le più importanti:

1) Eta Piscium (η Psc): conosciuta anche come Alpherg o Kullat-Nunu, è una stella giallo-arancio di magnitudine 3,62. É situata a circa 294 anni luce dalla Terra. Rappresenta la stella più luminosa della costellazione.

2) Epsilon Piscium (ε Psc): è una stella di magnitudine 4,27. Essa è situata a circa 182 anni luce. É un oggetto celeste di classe K0III, con un possibile esopianeta.

3) Alpha Piscium (α Psc): nota come Alrisha, o anche come “la corda”, è una stella binaria variabile situata a circa 139 anni luce di distanza.

Oggetti celesti costituenti

Oltre alle stelle, la costellazione dei Pesci ospita numerosi oggetti celesti affascinanti, scopriamoli insieme:

  • Messier 74 (NGC 628): una galassia a spirale di grande design con magnitudine di 9.5, situata a circa 32 milioni di anni luce dalla Terra.
  • Galassia nana dei Pesci: è situata a circa 2,6 milioni di anni luce.
  • Arp 284: una coppia di galassie in collisione.

Dove e quando trovarla

Essa si può ammirare durante l’autunno boreale e la primavera australe. É incastonata tra le costellazioni di Andromeda, del Triangolo, dell’Ariete, della Balena, dell’Acquario e di Pegaso.

Più precisamente, dove ad oggi si trova il punto equinoziale di primavera.

Costellazione dei Pesci. Immagine presa da Stellarium

Mitologia e versioni del mito

La costellazione dei Pesci è ricca di mitologia. Secondo la leggenda greca, Afrodite e suo figlio Eros si trasformarono in pesci per sfuggire al mostro Tifone, legandosi con una corda per non perdersi.

Secondo un’altra versione di questo mito, i 2 fuggiaschi vennero portati in salvo da 2 pesci. Tifone in seguito fu sconfitto da Giove.

Questa storia è stata adottata anche dai romani, con Venere e Cupido come protagonisti.

Invece originariamente, i Babilonesi la vedevano come una coppia di pesci uniti da una corda. Questa rappresentazione è stata poi adottata dai greci e dai romani, che la associarono al mito di Afrodite e Eros (Venere e Cupido nella mitologia romana), i quali si trasformarono in pesci per sfuggire al mostro Tifone.

Articolo di: Claudia Consiglio

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