3I/ATLAS: il terzo messaggero interstellare in arrivo
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All’alba del 1 luglio 2025 il telescopio cileno del progetto ATLAS ha individuato un oggetto di magnitudine apparente +18 situato a circa 510 milioni di chilometri dalla Terra. Inizialmente catalogato come asteroide con la sigla provvisoria A11pl3Z, l’analisi delle immagini ha rivelato una tenue coda lunga pochi secondi d’arco, confermando la sua natura cometaria. L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha subito riconosciuto la traiettoria iperbolica e retrograda, rendendo 3I/ATLAS il terzo oggetto finora confermato proveniente dallo spazio interstellare dopo ’Oumuamua e 2I/Borisov.
Orbita e dinamica nel sistema solare
L’orbita di 3I/ATLAS è altamente iperbolica con eccentricità di circa 6 e un’inclinazione di 175° rispetto al piano dell’eclittica, sintomo di un corpo non legato gravitazionalmente al Sole. Attualmente l’oggetto si trova poco all’interno dell’orbita di Giove, a 4,4 unità astronomiche dal Sole e 3,4 UA dalla Terra, viaggiando a una velocità di circa 68 km/s. Il passaggio al perielio è previsto per il 29 ottobre 2025 a 1,34 UA dal Sole, quando la cometa raggiungerà la velocità di 77 km/s, mentre il massimo avvicinamento alla Terra avverrà il 19 dicembre 2025 a 1,8 UA di distanza.

Foto di Ernesto Guido, CARA Project, SN Comete UAI.
Posizione nel cielo e coordinate celesti di 3I/ATLAS
All’inizio di luglio 2025 questa cometa è confinata nella costellazione del Sagittario, immersa nei densissimi campi stellari della Via Lattea. Le coordinate celesti apparenti del 3 luglio sono ascensione retta 18h 04m 32s e declinazione –18° 39′ 57″. In Europa occidentale la cometa sorge intorno alle 19:56, culmina poco dopo la mezzanotte a un’altitudine modesta di circa 20° sull’orizzonte Ovest–Nord-Ovest e tramonta alle 04:38 locali, rendendo le finestre di osservazione piuttosto limitate e critiche per il seeing notturno.
Luminosità e morfologia osservabile
Le misure fornite dal servizio JPL Horizons stimano una magnitudine di 17,80 intorno al 3 luglio, con variazioni di pochi decimi di unità nelle notti successive. La chioma, ancora compatta e tenue, potrà aumentare di brillantezza avvicinandosi al perielio, ma difficilmente diventerà visibile a occhio nudo.
L’esperienza con 2I/Borisov suggerisce che le fluttuazioni di attività cometaria potrebbero sorprendere gli osservatori con qualche outburst improvviso, ma la posizione bassa sull’orizzonte e lo sfondo stellare affollato del Sagittario renderanno arduo distinguere la cometa senza strumentazione di media-alta potenza.

Credit: ATLAS-Teide
Prospettive di osservazione e importanza scientifica di 3I/ATLAS
Osservare 3I/ATLAS richiede telescopi di almeno 30-40 cm di diametro e cieli estremamente bui: la combinazione di magnitudine superiore a 17, campo stellare fitto e bassa altezza sull’orizzonte impone l’uso di tecniche di sottrazione dello sfondo o di riprese di lungo periodo per isolare la chioma.
Dal punto di vista scientifico, ogni oggetto interstellare fornisce informazioni uniche sulla composizione e sulle dinamiche di nubi protoplanetarie al di fuori del sistema solare. In attesa di missioni dedicate come Comet Interceptor, questa cometa rappresenta un’occasione irripetibile per sondare materiali estranei al nostro cortile planetario e confrontare le proprietà fondamentali delle comete locali con quelle di lontani sistemi stellari.
Restate sempre aggiornati
Le osservazioni continuate di 3I/ATLAS nei prossimi mesi, insieme alle analisi spettroscopiche, potranno svelare dettagli sulla composizione del nucleo e sul processo di formazione in nubi interstellari, gettando luce sui meccanismi che regolano la nascita e l’evoluzione dei sistemi planetari.
Noi dell’UAI saremo sempre in prima linea per offrirvi tutti gli aggiornamenti su questo fantastico oggetto interstellare!
Claudia Consiglio, c.consiglio@uai.it