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Alpha Geminorum (Castore)

Stelle doppie

Alpha Geminorum (Castore)

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NomeComponenteUltima
osservazione
PA°Sep”Mag1mag2
STF 1110AB2017545,201,932,97
La posizione della stella Alpha Geminorum (Castore) (fonte Atlante del Cielo – editore Legenda)

La costellazione dei Gemelli è ben visibile nel cielo settentrionale invernale, con la famosa coppia di stelle Castore e Polluce situata all’estremità orientale del gruppo. Le due stelle offrono un bel contrasto: Castore appare bianco puro, in linea con la sua appartenenza alla classe spettrale A, mentre Polluce è di colore arancione, in realtà una gigante fredda, ed è visivamente più luminosa delle due, fatto che ha portato alcuni a ipotizzare che una delle stelle abbia modificato la propria luminosità negli ultimi tempi.

Per chi possiede un piccolo telescopio, Castore rappresenta un oggetto di grande interesse. Si tratta di una brillante binaria, con due componenti bianche di magnitudini 2.0 e 2.9, attualmente separate da 4,4 secondi d’arco con un angolo di posizione di 59 gradi, il che le rende facilmente visibili anche con un telescopio da 60 mm. Potrebbe essere stata risolta per la prima volta da Cassini nel 1678, ma fu certamente osservata da Bradley nel 1718. Da allora, l’angolo di posizione è diminuito, con il massimo avvicinamento intorno al 1965, quando la separazione era scesa a 1,8 secondi d’arco. A circa 72 secondi d’arco a sud-est si trova una stella di magnitudine 9, nota come Castore C, che orbita attorno al sistema Castore AB con un periodo di molte migliaia di anni.

Il fatto straordinario del sistema di Castore è che tutte e tre le stelle visibili sono binarie spettroscopiche, rendendolo un raro esempio di sistema sestuplo.

[tradotto e adattato dal testo di Bob Argyle, Webb society Double Star Archive]

A sx: disegno delle componenti della Alpha Geminorum eseguito con un rifrattore da 102 mm a 164x – al centro ripresa fotografica digitale effettuata con un rifrattore da 102 mm (autore Kenichi Kushida http://www.synapse.ne.jp/kussi/index.htm ). A dx rappresentazione grafica dell’orbita della stella secondaria del sistema: a partire dal 2100 la distanza dalle componenti tenderà a ridursi fino ad un minimo nel 2350.

[ed. Paolo Morini]

Bibliografia e risorse:

  • Bob Argyle, Mike Swan, Andrew James, An Anthology of Double Stars, Cambridge University Press (2019)
  • Bob Argyle (ed), Observing and Measuring Visual Double Stars, Springer-Verlag (2004)
  • Sissy Haas, Double stars for small telescopes, Sky & Telescope (2006)
  • Silvano Minuto, Atlante del Cielo, Legenda (2003)

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