Star hopping: M41, “il cavallo rampante”
Condividi

Di cosa ci serviamo: il nostro pur piccolo telescopio, un rifrattore da 8-10 cm di lente, oppure un riflettore da 114 a 150 mm, o uno Schmidt-Cassegrain da 8″, per arrivare, se lo avete, a un Newtoniano (es. un economico Dobsoniano) da 25 o 30 cm di specchio, anche non motorizzato, un laser da pochi euro che avremo messo sul tubo del telescopio in parallelo, un cercatore da 3 o 5 cm di lente. Può essere sempre utile un binocolo da 7 – 10 ingrandimenti (i più fortunati il binocchiale della Omegon, a soli 2 X e quindi con campo molto grande: 27°!). Il nostro Mantra.
Da novembre ad aprile il Cane Maggiore si presenta ai nostri occhi. Anche in aprile, quando stanno innalzandosi le costellazioni primaverili, poco dopo il tramonto è possibile ammirare l’ammasso stellare M41, nel Cane Maggiore, tipica costellazione invernale.

Il Cane Maggiore lo troviamo nei mesi invernali, sempre basso nelle nostre latitudini, proiettato a SUD, ai piedi dell’inconfondibile gigante Orione. La stella più luminosa del cielo, di colore azzurro intenso, Sirio, stella alfa del Cane, ugualmente inconfondibile.
M41 è un ammasso stellare aperto. Un grappolo di giovani soli nati insieme, “solamente” 200 milioni di anni fa (il nostro Sole è nato 5 miliardi di anni fa!). Giovane ammasso e quindi ricco di stelle di grande massa e più calde del Sole (stelle che vivono poche centinaia di milioni di anni): soli bianco-azzurri. Nei miei occhi uno dei più belli ammassi stellari del nostro cielo.
Partiremo nel nostro viaggio, questa volta molto facile, dalla luminosissima stella Sirio: la stella più luminosa del cielo. Puntato il laser su Sirio, approfittiamo per vedere al nostro telescopio, piccolo o grande che sia, la luce fulgida di questo sole.

Sirio: la stella più luminosa del cielo notturno. 8,6 anni luce dalla Terra. Brilla con una luce 25 volte maggiore di quella del nostro Sole. Due volte più massiccia e più calda del nostro astro principale, emette una luce bianco-azzurra intensa.
4° a SUD di Sirio, muovendo quindi in Declinazione, perfettamente allineato, un campo del nostro cercatore, ecco il nostro M41.

Un campo di cercatore, spostandosi solo in Declinazione dalla luminosa Sirio, vedremo con il piccolissimo strumento una tenue nuvoletta, dove probabilmente qualche stellina inizierà ad apparire: M41 nel Cane Maggiore!
Con un piccolo telescopio, un rifrattore da 8-10 cm di lente o uno specchio da 114-150 mm, a 40-60 ingrandimenti, M41 si risolve in un grappolo di stelle luminose azzurre che a 60 X riempie completamente il campo: magnifico!

Ecco il giovane “ammasso stellare aperto”, M41, all’osservazione con un piccolo strumento. Un rifrattore di 8-10 cm di lente o un riflettore di 114-150 mm di specchio. Grappolo di stelle azzurrine che sembrano disegnare un cavallo rampante. Alcuni astri virano nel loro colore verso il giallo-aranciato, stelle che stanno invecchiando verso le ultime fasi della loro vita. 40 X.
Ma, come sempre, è con i diametri maggiore, un 25 o un 30 cm di specchio, che l’ammasso stellare diventa ancora più affascinante. Non c’è fotografia a lunga posa o telescopio SMART che possa eguagliare la sensazione di meraviglia che appare ai nostri occhi quando i fotoni di un oggetto a migliaia di anni luce da noi colpiscono la nostra retina!

Con i maggiori diametri, uno specchio di 25-30 cm, anche un economico Dobson, M51 rifulge in un grappolo di stelle bianco-celestine e una miriade di stelle più deboli. Netti i colori che distinguono le stelle bianco-azzurre dalle senescenti giganti-rosse, giallo-aranciate. Una scia di gemme azzurre su un cielo nero-velluto. 60 X.
Possiamo notare come la maggior parte delle stelle siano bianco-azzurrine, ma alcune hanno già acquisito il colore giallo-aranciato della fase di senescenza a gigante rossa. Nonostante la giovane età dell’ammasso, 200 milioni di anni, stelle di grande massa hanno già iniziato il lento declino verso la loro fine.
Nei miei appunti, osservando con un 30 cm f/4, Newtoniano: “osservando a 40 X, bel gruppo di stelle luminose bianco-azzurre distribuite in una grande scia che corre dal basso verso l’alto, dove si materializza una sfinge a testa equina accucciata, no è un cavallo rampante: un capo equino si proietta verso l’alto, le gambe anteriori scalciano. A 60 X il grappolo di stelle entra preciso nel campo dell’oculare, appaiono stelline più deboli, le stelle che disegnano il cavallo rampante diventano gemme brillanti bianco-celestine che riempiono tutto il campo dell’oculare su un fondo nero di velluto. BELLISSIMO!“
Osservando il bellissimo M41, stiamo osservando un oggetto a 2300 anni luce dalla Terra. Un centinaio di giovani soli distribuiti in un’area di 25 anni luce di diametro.
© Giorgio Bianciardi
g.bianciardi@uai.it, gbianciardi@yahoo.it
[Le immagini delle stelle che vediamo in questo articolo sono state prodotte in fotografia dall’autore con pochi secondi di posa, per simulare la profondità che posiamo raggiungere all’osservazione visuale, utilizzando il telescopio remoto UAI: il telescopio remoto a disposizione di tutti i soci UAI: https://www.uai.it/sito/rete-telescopi-remoti/ ].