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LE MAPPE DEL CIELO DI MARZO

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LE MAPPE DEL CIELO DI MARZO

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Siamo alle ore 22 del 15 marzo poco prima o poco dopo se siamo alla fine o all’inizio del mese (ogni 15 giorni andiamo avanti di un’ora).

Al Meridiano (SUD) troviamo la debole costellazione del Cancro. Piccola costellazione non facile, ma ne vale la pena cercarla per trovare con un piccolo binocolo il bellissimo Presepe (M 44, nella nostra mappa).

Il Cancro si trova in una regione vuota o povera di stelle compresa tra Polluce alla sua destra (OVEST) e Regolo alla sua sinistra (EST): un binocolo a basso ingrandimento, i più fortunati il binocchiale della Omegon a soli 2 X ma con 27 gradi di campo, ci faranno trovare senza indugio la forma a Y rovesciata caratteristica di questa costellazione.

Al suo centro, tra le due stelline gamma, in alto, e delta, in basso, ecco la nuvoletta che a ingrandimenti leggermente maggiori, un piccolo cannocchiale, un binocolo a 10 X, si rivela con la maestosità di decine e decine di astri bianco-azzurri: l’Ammasso Aperto M 44, il Presepe. Un piccolo telescopio ci rivelerà 100 e più stelle ma rischiando di perdere la meravigliosa vista di insieme che possiamo vedere solo con gli ingrandimenti più bassi: da 10 a 30 X. Centinaia di astri nati 500 milioni di anni fa, nuvola di stelle grande 20 anni luce a 600 anni luce da noi.

Ammiriamo ai 2 lati del Meridiano le brillanti, affascinanti, stelle, Regolo, alfa del Leone, Castore e Polluce del Gemelli, Procione del Cane Minore, incontrate anche lo scorso mese mentre salivano dal cielo di Oriente: il triangolo che circonda la debole costellazione del Cancro.

In basso, perfettamente al Meridiano, “la solitaria” , Alphard, nell’Idra. Vale la pena puntare un binocolo per vedere la fredda luce arancio-rossastra. Gigante rossa, 800 volte più luminosa e 56 volte più grande del nostro Sole a 180 anni luce da noi. Lo scorso mese abbiamo imparato a trovarla grazie all’allineamento delle stelle del Leone.

Se ci riferiamo perfettamente a EST, vediamo alla sua destra, SUD-EST, il grande Leone, alla sua sinistra, NORD-EST, la grande Orsa che si staglia imperiosa in alto con le sette stelle del Grande Carro. La costellazione è finalmente così staccata dall’orizzonte che, in cieli abbastanza bui, appare nella sua interezza l’immensa figura dell’Orsa Maggiore. Le sette stelle del Grande Carro allora risultano essere sola la coda e parte del torace di una estesissima costellazione che si prolunga in alto con la sua testa e le zampe anteriori alla sua destra e in basso a destra le 2 lunghe zampe posteriori, con tanto di unghioli (!).

Lo troviamo accennata sulla nostra mappa, ma dal vero, in un cielo sereno e lontano dalle luci della città, lo spettacolo è affascinante, una volta che ne seguiamo tutta la sua forma. E ci possono far ricordare le ultime righe del romanzo “Sulla strada” dello scrittore Americano Jack Kerouac: dopo il suo lungo peregrinare lungo gli Stati Uniti, finalmente il personaggio (lo stesso scrittore) siede, alza gli occhi al cielo, è notte, le stelle, riconosce la costellazione ..e sente che.. “l’ Orsa Maggiore è Dio..”.

Prolunghiamo in basso l’allineamento di stelle della coda dell’Orsa: ecco Arturo che sfiora l’orizzonte. Luminosa, colore arancio-rossastro. Inconfondibile. La incontreremo il prossimo mese quando l’astro sarà più alto alla nostra vista.

A Nord vediamo la piccola stella polare. Ormai sappiamo che non è una grande stella osservandola dalla Terra (in realtà è un sistema multiplo di stelle, con Soli più grandi del nostro Sole, ma la distanza, 400 anni luce, è notevole!) e per trovarla ormai sappiamo che basta prendere le due stelle opposte alla coda del Grande Carro, dove troviamo anche Dubhe, stella alfa dell’Orsa Maggiore, e prolunghiamo il loro allineamento per 5 volte la loro distanza: ed ecco, solitaria, la Polare!

A parte la grande Orsa che sta raggiungendo lo Zenit proveniendo da EST, la regione è priva di stelle appariscenti.

Nel cielo dell’OVEST, due astri saltano immediatamente al nostro occhio, il rosso Marte che si proietta nella Costellazione dei Gemelli e il luminosissimo Giove, giallo-paglierino, ospitato dal Toro.

Nel cielo dell’ OVEST possiamo anche ammirare ancora le luminose stelle del cielo invernale. Ancora abbastanza in alto i Gemelli, con Castore e Polluce, l’Auriga con la luminosa Capella, mentre sfiorano l’Orizzonte, ma ancora riusciremo a vederle se non abbiamo ostacoli terrestri al nostro sguardo, il Gigante Orione e il grande Toro, dove troneggiano le Giganti Rosse, Betelgeuse e Aldebaran, e l’azzurra Rigel ai piedi del Cacciatore (Orione).

(ovviamente non rappresentiamo la Luna sulle nostre Mappe, mutevole nei suoi spostamenti giorno dopo giorno)

© Giorgio Bianciardi

g.bianciardi@uai.itgbianciardi@yahoo.it

(carte da”cart du ciel”, modificate)

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