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Uno “smile” sulla Luna

Sorvolando la Luna

Uno “smile” sulla Luna

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Ancora la Luna al 6° giorno, il giorno precedente il primo quarto.

Abbiamo osservato nel nostro precedente incontro la Scarpata degli Altai e il trio di crateri Teofilo, Cirillo e Caterina. Oggi ci spostiamo verso il Polo Sud lunare, una regione ricchissima di crateri.

Osserveremo l’emisfero meridionale lunare, nella regione evidenziata dal cerchio bianco.

Nell’immagine qui sopra vediamo la Luna come la vediamo a occhio nudo, l’Est è alla nostra destra, come vediamo ad occhio nudo il nostro satellite in 6° giornata dal nostro emisfero. Indicata dal cerchio, la regione di nostro interesse.

Puntiamo il telescopio o il cannocchiale, siamo a 150-200 X, con un telescopio da 15 a 20 cm di specchio o con un cannocchiale da 6-10 cm di lente.

L’immagine è invertita rispetto a quel che vediamo a occhio nudo: l’Est ci appare ora sulla sinistra: è così che i nostri strumenti astronomici ci fanno vedere il nostro satellite, che sia un rifrattore o uno Schmidt-Cassegrain, come i diffusi Celetron o Meade, o analoghi, comunque provvisti di diagonale a 90°. Se usiamo un Newtoniano a specchio anche il nord/sud sarà invertito, noi rappresentiamo la Luna come ci appare con i primi.

Siamo vicini al Terminatore, dove la Luna “finisce”: è l’alba sulla Luna.

Luna al 6° giorno, regione meridionale del nostro satellite. Il terminatore è sulla destra, dove il Sole sta sorgendo. Est a sinistra. Maksutov-Cassegrain, Meade 7” f 15+ deviatore a 90°. Foto all’oculare con Smartphone, 130 X. G. Bianciardi.

Stiamo osservando (immagine sopra) la zona meridionale: una quantità sconfinata di crateri riempie il campo del nostro oculare.

Goodacre e Gemma Frisius, in alto, sono un ottimo esempio di crateri che si sovrappongono. Il primo, grande 40 km, profondo 3000 metri, ha una strana forma esagonale; ancora metà è nella notte lunare (sulla sx.). Goodacre ha colpito a Nord il preesistente Gemma Frisius, grande 90 km e in parte distrutto dall’impatto.

Più sotto osserviamo il grande Maurolycus, 115 km di diametro, una struttura complessa dovuta al fatto che esso nasce dall’impatto sopra un presistente vecchio cratere, il cui remnant rimane nella parte meridionale di Maurolycus. Piccoli crateri grandi alcuni km e una montagna centrale occupano il pavimento del cratere.

Alla sinistra in basso il cratere Barocius, grande 80 km, è orlato da due più giovani crateri di 30 km di diametro che ne hanno distrutto la cinta Nord.

Ancora verso Sud Clairaut e Cuvier, quest’ultimo ancora completamente immerso nella notte lunare.

Vogliamo infine zoomare sul grande Maurolycus e ci permettiamo di girare a 90° l’immagine. Ora il Sole illumina dall’alto.

Maurolycus, la “smiley face” sulla superficie lunare. La luce del Sole sorgente illumina dall’alto disegnando un simpatico volto che ci guarda sorridendo con aspetto clownesco. Est in alto.
Maksutov-Cassegrain, Meade 7” + deviatore a 90°. Foto all’oculare con Smartphone, 200 X. G. Bianciardi.

Il gioco di luci particolare che si crea dal Sole che sta sorgendo nell’alba lunare crea un curioso aspetto del cratere!

© Giorgio Bianciardi

g.bianciardi@uai.itgbianciardi@yahoo.it

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