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M 44 – Il presepe

Cielo al binocolo

M 44 – Il presepe

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La costellazione del Cancro (Cancer) a cui è sovrapposto un cerchio di 8° di diametro (corrispondente al campo di un binocolo 8×40), centrato sull’ammasso aperto M44 (fonte Atlante del Cielo – editore Legenda)

M44 è uno degli ammassi aperti più evidenti e facili da osservare, e probabilmente le Pleiadi sono l’unico oggetto che può insidiare questo primato.

Può essere percepito ad occhio nudo come una debole chiazza luminosa (sotto cieli sufficientemente bui). Osservato al binocolo, questa luminosità diffusa si scompone in numerose singole stelle.

È una visione splendida e la dimensione dell’ammasso (circa 1,5° di diametro, pari a tre volte il diametro apparente della Luna) lo rende un oggetto particolarmente adatto alla osservazione al binocolo.

Gli oggetti di questa ampiezza vengono valorizzati dall’osservazione con il binocolo, il cui grande campo offre immagini spettacolari. Su questi oggetti i telescopi, con il loro campo inquadrato decisamente più ridotto, non riescono a restituire lo stesso fascino.

Questo ammasso, catalogato alla posizione 44 dall’astronomo Charles Messier nel suo catalogo, viene chiamato in latino “Praesepe”, che possiamo tradurre come mangiatoia, alla quale si nutrono gli “asinelli”, Asellus Borealis e Asellus Australis, nomi propri delle stelle Gamma e Delta Cancri .

Un altro nome popolare dell’ammasso, diffuso nel mondo anglosassone, è “Beehive”, cioè l’alveare.

L’ammasso si trova al centro di un grande triangolo formato dalle stelle Procione, Polluce e Regolo.

La prima osservazione di M44 con uno strumento è stata compiuta da Galileo Galilei e pubblicata nel Sidereus Nuncius nel 1610
M44 al centro del campo di un binocolo 10×50, ampiezza di 5° (immagine ricavata da Stellarium)

Il Presepe è lontano oltre 500 anni luce da noi, e non ha relazione fisica con gli Asinelli, che sono più vicini (180 e 130 anni luce, rispettivamente, Asellus Borealis e Australis).

É perfettamente osservabile con binocoli 8×40 e 10×50. Chi ha la possibilità di osservarlo attraverso binocoli più potenti, ad esempio i classici 20×80, potrà godere di un senso di maggiore profondità e della visione di un maggior un numero di stelle.

Paolo Morini
p.morini@uai.it

Bibliografia e risorse:

  • Boian Kambic – Le costellazioni al binocolo – Springer Verlag Italia (2013)
  • Silvano Minuto – Atlante del Cielo – Legenda (2003)
  • Patrick Moore Un anno intero sotto il cielo. Guida a 366 notti di osservazioni – Springer Verlag Italia (2007)
  • Stellarium

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