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La costellazione di settembre: Corona Borealis

Cielo del mese

La costellazione di settembre: Corona Borealis

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Costellazione della Corona Boreale.

Il cielo di settembre ci consente di osservare ancora alcune costellazioni del cielo estivo.

Prendendo come riferimento la mezzanotte del 15 settembre (immagine qua sotto), in alto sopra le nostre teste vedremo la costellazione del Cigno.

Scendendo verso Nord, incontriamo la costellazione di Cefeo, del Drago, e quella dell’Orsa Maggiore.

Se scendiamo con lo sguardo verso Ovest, invece, incontriamo la Lira, con la sua stella più brillante, Vega, Hercules, il Serpente e Ofiuco;

verso Sud incontriamo Pegaso e l’Aquario, e verso Est vediamo la galassia di Andromeda e le costellazioni dei Pesci, dell’Ariete e del Toro.

Costellazioni del mese di settembre.
Costellazioni del mese di settembre. [Immagine presa da Stellarium Web]

La costellazione che andremo ad analizzare questo mese è la costellazione della Corona Boreale.

La Corona Boreale (in latino Corona Borealis) è una piccola costellazione visibile nell’emisfero nord.

È facilmente individuabile, poiché si trova tra la costellazione di Hercules e quella di Boote, e le sue stelle principali formano un piccolo arco semicircolare, che ricorda appunto una corona.

È una delle 88 costellazioni moderne, ed era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo.

Costellazione della Corona Boreale.
Costellazione della Corona Boreale. [Immagine presa da Stellarium Web]

È una costellazione tipica del cielo primaverile ed estivo: diventa ben visibile a fine febbraio, si mostra alta nel cielo nei mesi di maggio e giugno e nel corso dell’estate tende a declinare verso occidente, finché, alla fine di ottobre, scomparirà dietro l’orizzonte e non sarà più osservabile.

La sua stella più luminosa è Alpha Corona Borealis, detta anche Alphecca, con una magnitudine di 2,2.

Mitologia

Conosciamo tutti la storia di Teseo e del Minotauro, ma per quelli di voi un po’ arrugginiti, eccovi un recap.

Il re di Creta Minosse, dopo aver attaccato e sconfitto Atene in seguito all’assassinio di suo figlio Androgeo ad opera del re Egeo, impose un tributo di sangue alla città: ogni anno, 7 ragazzi e 7 ragazze sarebbero stati dati in pasto al Minotauro.

Durante una spedizione sacrificale Teseo, principe ateniese nonchè figlio di Egeo, decise di offrirsi volontario per andare a uccidere il Minotauro.

Arianna, figlia di Minosse e principessa di Creta, si innamorò di Teseo e decise così di aiutarlo.

Il Minotauro al quale venivano dati in pasto i ragazzi si trovava rinchiuso in un labirinto, nel quale era facile perdersi e impossibile trovare la via d’uscita.

Arianna, per consentire a Teseo di riuscire ad uccidere il Minotauro e poi scappare dal labirinto, gli donò un gomitolo di lana da srotolare lungo il percorso, così da ritrovare poi la via d’uscita.

In cambio, sapendo che dopo un tale gesto il padre Minosse non l’avrebbe più riconosciuta, Arianna si fece promettere da Teseo che l’avrebbe sposata e condotta con sé.

Teseo accettò, e dopo aver ucciso il mostro portò con sé Arianna, per poi abbandonarla però sull’isola di Nasso la mattina seguente.

Qui il mito si divide, ma la versione più conosciuta vuole che il dio Dioniso si trovò a passare sull’isola di Nasso, dove un’ Arianna piangente era appena stata abbandonata da Teseo.

Innamorato di Arianna, Dionisio le regalò un diadema d’oro e la sposò.

Il diadema si trasformò poi in una costellazione dopo che il dio Efesto lo lanciò nel cielo.

Silvia Polito

s.polito@uai.it

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